Il programma “Edifici intelligenti” per la rigenerazione urbana

Uno degli aspetti più importanti per avviare concretamente processi di rigenerazione urbana affiancati ai temi della sostenibilità e’ quello di analizzare tutte le caratteristiche sociali, finanziarie, economiche, strutturali, tecnologiche ed organizzative che ne fanno parte, sottolineando sia gli aspetti positivi che negativiPer fare ciò un passo fondamentale e’ quello della concertazione ed il coinvolgimento della cittadinanza interessata agli interventi previsti. 

Uno degli esempi più concreti di questo percorso e’ il programma “Edifici intelligenti”, ideato dall’Architetto G. Tiziana Gallo,  che analizza la città come ecosistema urbano attraverso vari indicatori tra cui consumo di suolo e produzione CO2. E’ frutto della collaborazione sinergica attivatasi a fine 2014 fra l’arch. G. Tiziana Gallo, specializzata in eco-sostenibilità e CNA di Fano nelle persone del Dott. Fausto Baldarelli responsabile costruzioni CNA PU e del Dott. Marco Rossi, Presidente di CNA Costruzioni Marche e vice Presidente nazionale.

Il primo tassello di questo progetto ha visto un confronto sui problemi delle piccole e medie imprese con la CNA Fano e successivamente un approfondimento di circa 2 mesi sulle tematiche legate ai finanziamenti europei.

L’Arch. Gallo ha creato nel 2005 il “Rainbow” un metodo di pianificazione e progettazione eco-sostenibile che si fonda sui principi di:

  • Multidisciplinarietà
  • Efficienza
  • Efficacia
  • Visione strategica
  • Sostenibilità
  • Partecipazione
  • Pianificazione integrata

Su queste basi nasce proprio il programma “Edifici Intelligenti”.
Per quanto riguarda gli aspetti positivi sono stati individuati un nuovo programma di finanza europea 2014/2020 che ha orientato la maggior parte dei fondi verso la lotta ai cambiamenti climatici e la riduzione dell’uso di energie da fonti fossili, gli eco-bonus nazionali rivolti ai privati per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica, ed infine i numerosi studi del Cresme che dimostrano come il mercato della riqualificazione degli edifici e della rigenerazione urbana sia in crescita in Italia e nel mondo, con più dell’80% degli investimenti nel settore edilizio. Tra le criticità riscontrate vi sono l’aumento dell’inquinamento delle città con i relativi problemi di salute pubblica, il dissesto idrogeologico ed i conseguenti allagamenti ed interruzioni delle infrastrutture e dei servizi, la carenza cronica di fondi destinati alle opere urbane, l’obbligo di dover eseguire lavori di riqualificazione energetica degli edifici di proprietà, sancito dalla direttiva C.E. 20/20/20, la stagnazione del mercato immobiliare con la conseguente perdita di posti di lavoro.

Lo scopo del progetto quindi e’ stato quello di creare un programma strategico di rigenerazione urbana, fondato su zero consumo di suolo ed utilizzando in maniera sistematica i finanziamenti europei del pacchetto 2014-2020 inclusi anche PON e POR-FESR per creare anche un volano economico per il rilancio del settore edilizio verso la green economy.

Le azioni previste includono la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, la conversione in chiave smart ed eco-sostenibile degli spazi pubblici, la mobilità sostenibile, l’illuminazione pubblica e la riqualificazione ambientale ed idrogeologica. Il tutto e’ stato suddiviso in 3 fasi operative:

  1. impostazione metodologica, normativa ed amministrativa con la creazione di una cabina di regia composta da ufficio di coordinamento tecnico, ufficio energia, ufficio finanza europea
  2. analisi urbanistico-energetico-ambientale sull’intero territorio comunale analizzato come tanto nelle sue aree ed edifici pubblici e privati come eco-sistema urbano con la redazione della “tavola dei fattori rilevanti” in cui sono individuati edifici pubblici e privati, aree urbane e zone extraurbane con la maggiore probabilità di essere finanziate per le loro caratteristiche e per la tipologia di lavori che è possibile eseguire
  3. redazione di un piano strategico di rigenerazione urbana smart ed ecosostenibile, che individui per ogni edificio e per ogni area della città evidenziati sulla tavola dei fattori rilevanti, gli interventi da eseguire e le fonti di finanziamento a cui attingere per effettuare quegli interventi

I vantaggi del programma “Edifici intelligenti” sono concreti ed evidenti per i Comuni, con l’abbattimento della CO2, la riqualificazione energetica dello stock edilizio pubblico e privato, l’abbattimento dei costi per la spesa energetica, il rilancio dell’economia locale e del settore edilizio e dell’intero indotto in chiave sostenibile. 

Ma anche per i cittadini e le aziende perché in questo contesto e’ possibile riqualificare gli edifici di proprietà attingendo agli eco-bonus, (riducendo sensibilmente i tempi di rientro degli investimenti), aumentare la qualità delle proprie abitazioni, abbattere fino al 60% dei costi della bolletta energetica ed aumentare il valore dell’immobile grazie al salto di classe energetica certificato dall’Attestato di Prestazione Energetica.

Il primo progetto pilota di cui e l’Arch. Gallo è la coordinatrice tecnica, è stato approvato e reso immediatamente eseguibile dall’amministrazione di Fano nella Regione Marche ed è stato denominato “Edifici Intelligenti” per Fano che si trova già in chiusura della fase 3, ossia la redazione del Piano Strategico “Fano Intelligente 2020”.

Il programma “Edifici Intelligenti” per Fano ha già ricevuto un importante riconoscimento, infatti ha ottenuto la menzione speciale all’Italian Resilience Award 2016 ritirato presso il Ministero dell’Ambiente. Ancora prima, nel Marzo 2016, Legambiente ha inserito la presentazione del programma “Edifici Intelligenti” per Fano sul TRENO VERDE di sosta nella stazione di Pesaro.

Nel 2017 il programma “Edifici Intelligenti” per Fano è stato inserito da Utilitalia, in collaborazione col Ministero dell’Ambiente, fra le prime 50 buone pratiche italiane sulla riqualificazione energetica.

Le caratteristiche più rilevanti di questo programma sono nella capacità di individuare anche le aree critiche della città (solitamente le zone ed edifici vincolati e le zone Sic e ZPS, rispettandoli) per renderli occasione di lavoro per il settore edilizio e l’intero indotto, oltre alla grande versatilità rispetto alle caratteristiche dell’amministrazione che lo attua ed a quelle del territorio interessato.

L’approccio quindi deve essere quello di inserire la rigenerazione urbana ed i frutti positivi di questo tipo di intervento al servizio della comunità cittadina, coinvolgendola sia in fase di pianificazione ma soprattutto in fase di attuazione, puntando a migliorare la qualità della vita di quelle comunità dal punto di vista sociale, economico ed ambientale.